Non era facile, eppure gli uomini di Benitez ce l’hanno fatta, ancora una volta. Agli appuntamenti importanti il Napoli non manca mai. Sempre in smoking e con la cravatta. Quest’anno superare il Genoa non è da ritenersi un gioco da ragazzi. Basta ricordare che i grifoni sono stati gli unici a sconfiggere la capolista Juventus. 2-1 il finale al San Paolo, con Gonzalo Higuain che timbra il tabellino dei marcatori entrambe le volte, confermandosi la freccia più letale dell’arco azzurro. Un match ricco di polemiche, con tanti episodi discutibili, ma che tutto sommato alla fine sembrano compensarsi.
Il San Paolo esplode di gioia dopo soli sette minuti: Higuain (in posizione sospetta) è bravo ad arrivare per primo sul pallone respinto da Perin dopo un violento destro di Callejon. Intorno alla mezz’ora gli azzurri recriminano un rigore per fallo di mano di Roncaglia, che, intervenendo in scivolata in area di rigore, impedisce al pallone di circolare con l’arto superiore, ma per Calvarese è tutto regolare. Pochi minuti più tardi, Higuain punta la porta avversaria, ma viene strattonato dallo stesso Roncaglia, che rischia l’espulsione per fallo da ultimo uomo; ma anche qui l’arbitro lascia correre.
Nella ripresa è il Genoa a premere il piede sull’acceleratore. Al 56′ i liguri trovano il gol del pareggio con Iago Falquè, che con un sinistro piazzato, trova il quarto centro nelle ultime cinque giornate. Al 75′ l’episodio che decide la gara: sugli sviluppi di un calcio di punizione, Kucka atterra Higuain ed è calcio di rigore. El Pipita arriva con la massima concentrazione dagli undici metri e non sbaglia. La firma su questo match la mette lui, confermandosi sempre più leader di questa squadra. Un vero e proprio maestro che insegna ai suoi allievi i passi di un sensuale tango argentino.
La vittoria di questa sera è la ciliegina sulla torta di una fantastica serata di sportività, all’insegna dello storico gemellaggio tra Napoli e Genoa e di un’atmosfera magica che si respira ogni volta che l’ingresso in campo dei calciatori è accompagnato dalla fantastica “Napule è”. Ora il Napoli si porta al terzo posto da solo, ed a sole sei lunghezze da una Roma che non vive il suo momento migliore. L’obiettivo secondo posto allora diventa possibile? Ci può stare…