Maggio, esperienza e umiltà

    Era il lontano 2008 quando dalla Sampdoria, per circa 8 milioni di euro, arrivava un ragazzo dai capelli lunghissimi con il vizietto del goal nonostante il ruolo di esterno. Christian Maggio è quello che si può definire un calciatore completo: terzino destro, ala e all’ occorrenza anche esterno alto; è capace di incursioni silenziose che molto spesso lo portano al goal, 20 in tutta la sua carriera.

    Esordisce con la maglia azzurra in campionato nel match contro la Roma e trova la prima rete la settimana seguente contro la Fiorentina. Da lì in poi arriveranno altri goal quasi sempre in chiusura di gara e spesso decisivi; impossibile da dimenticare la rete alla Van Basten in LivornoNapoli del 2010: un destro al volo sul secondo palo imprendibile per chiunque. Le ottime prestazioni all’ ombra del Vesuvio comportano inevitabilmente la convocazione in nazionale nel 2008 esordendo nella partita contro la Grecia finita 1-1; successivamente vivrà le avventure italiane ai Mondiali del 2010, gli Europei del 2012 e la Confederations Cup del 2013.

    Maggio è ormai da anni un pilastro inamovibile del Napoli nonostante i vari cambi sulla panchina. Ha sempre mostrato costanza, caparbietà e umiltà; dote che lo contraddistingue ancora oggi quando, a metà campionato, il suo futuro è ancora incerto a causa della scadenza del contratto. Nonostante tutto Christian ogni volta che viene chiamato in causa, dà sempre il massimo, lotta su ogni pallone ed è una vera e propria spina nel fianco per gli attaccanti avversari. Una cosa è certa: qualunque sia la fine di questa storia non resterà che amore fra lui e il pubblico partenopeo.

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