Napoli-Roma 2-0, decima giornata di campionato e al quinto posto tra le miglior partite del 2014 azzurro.
Gli azzurri dopo un periodo di più bassi che alti, condita dall’eliminazione dai preliminari di Champions che scottava ancora, scesero in campo con un piglio diverso.
Subito il goal di Gonzalo Higuain che spiazzò il portiere, uno dei più belli della sua carriera e di una difficoltà balistica da cinque stelle.
La grinta e la determinazione di portare a casa i tre punti furono evidenti fin dalle prime battute e dalla conclusione del Pipita che battè Morgan De Sanctis.
Tutti i reparti, nessuno escluso, diedero il loro contributo in maniera prettamente positiva. Undici leoni affamati di vittoria e di far bene davanti ai soli 25.000 presenti allo stadio San Paolo alle ore 15.00 di un caldo e soleggiato pomeriggio di fine autunno.
Ciro Esposito, il ragazzo che perse la vita a Tor di Quinto mentre si apprestava ad andare all’Olimpico per seguire la squadra del cuore, fu particolarmente presente quel giorno sugli spalti, il San Paolo non poté che dedicare a lui la vittoria convincente azzurra.
Tanti, però, i palloni sprecati; Callejon infatti, dopo la strabiliante cavalcata di oltre 50 metri del difensore francese Kalidou Koulibaly, che bruciò in velocità gli esterni giallorossi regalandogli un assist, sbagliò clamorosamente la rete del due a zero che avrebbe subito chiuso la partita, ma il pallonetto non riuscì a superare la linea di porta. Per di più, i pali degli avversari tremarono più volte, in particolare con un super Insigne, il quale riuscì con quella gara a riconquistare il cuore dei supporters azzurri a suon di giocate sublimi, uscendo esausto al posto di Mertens a pochi minuti dal termine, circondato da applausi scroscianti e sinceri.
Il Napoli, di cuor suo, sapeva perfettamente che in quei novanta minuti non avrebbero dovuto sbagliare nulla, la Roma era in agguato per realizzare almeno il pareggio. Nel secondo tempo, stessa storia, Napoli molto pericoloso ma la porta difesa dall’ex azzurro sembrava proprio non voler entrare. Alla fine, ad una manciata di minuti dal triplice fischio, Higuain servì perfettamente il compagno Callejon che, da posizione favorevole, chiuse il conto.
Quando la squadra di Benitez scende in campo con cuore, testa e cattiveria agonistica, non ce n’è per nessuno. Chapeau.