Il gol di Muntari contro la Juventus, grida ancora vendetta nei cuori rossoneri. Il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, sembra aver trovato una soluzione. Moviole e processi, il gol fantasma è uno dei temi più caldi degli ultimi anni, non solo in Italia, ma nella maggior parte del mondo. Facile per le trasmissioni dichiarare se la palla ha valicato la linea di porta o no, tra lenti di ingrandimento e computer molto attrettazzati si riesce a vedere ciò che l’occhio umano non può. Difficile per un arbitro in pochi attimi capire se si tratta di gol oppure no.
Tavecchio, però ha trovato la soluzione. Anzi ha copiato l’idea della Goal Technology, già presente in Inghilterra. Si tratta di un dispositivo in grado di percepire in un secondo se la palla sia entrata oppure no. Dopo appena un secondo sull’orologio del direttore di gara arriverà un messaggio che dirà: Goal o No Goal. Niente polemiche e niente moviole. Così come è successo nel match tra Chelsea e Liverpool di questa stagione. Colpo di testa di Cahill, Mignolet sembra prenderla, ma il dispositivo dirà che la palla è entrata e senza polemiche il Chelsea pareggiò la partita, per poi vincerla.
L’idea di Tavecchio è innovativa, strano per il nostro calcio e il nostro paese, che va contro il pensiero di Platini, e quindi della Uefa, che non vuole la tecnologia in campo. Il francese non guarderà di buon occhio al neo presidente della FIGC visto la sua idea e le sue frasi razziste ad inizio anno. Inoltre la Goal Technology farà sparire anche gli arbitri di porta, sia per motivi tecnici ma anche per motivi economici, visto che l’intera classe arbitrale costa al calcio italiano circa 45 milioni di euro.
Non si può negare che il lavoro degli arbitri di porta in questi anni sia stato molto deludente, e anche senza che Nicchi, presidente dell’AIA, si sia ancora espresso, l’idea di Tavecchio (per la prima volta) sembra giusta per il nostro campionato.