Non era mai successo prima, nemmeno quando arrivò dal Brescia timido e con tanto, tutto da dimostrare. Fiducia al ragazzo con la cresta. Dopo le prime partite riceveva già applausi dallo stadio che lo avrebbe accompagnato e consacrato per otto anni, sapeva di valere e lo palesava in campo.
Fu amore a prima vista col pubblico napoletano, faccia pulita, tanti tatuaggi, tecnica sopraffina e fiuto del goal, soprattutto degli inserimenti. Ha vissuto insieme ai tifosi azzurri migliaia di momenti tristi e felici: dalla promozione in A, all’Europa League, all’urlo della Champions fino alle due Coppe Italia. Mai una parola negativa nei suoi confronti, mai una critica ingenerosa.
Chi ama la maglia, verrà sempre rispettato e lui sposando questo progetto ha avuto intorno a sé tanto affetto. L’anno scorso una partenza sprint, 6 goal in poche gare poi l’infortunio e il calo fisico ma, in particolar modo, mentale.
Dove è finito il vero Marek Hamsik? Il re con la cresta ha abbassato la testa e ha mollato la presa. La seconda parte del campionato scorso è stata per lui insipida, acerba e poco prolifica. Un solo goal in tutto il girone di ritorno che però non ha prodotto gli effetti sperati.
La nuova stagione è iniziata per tutti in modo altanelante, lui però sembra non essere riuscito a fare quel salto di qualità che tutti si aspettavano. Ma mai un fischio. Oggi contro l’Empoli è successo ciò che mai qualcuno poteva aspettarsi: al momento del cambio con De Guzman sono partiti da diversi settori dello stadio fischi e mugugni per l’ennesima prestazione scialba. La delusione per il risultato condita da un Hamsik ancora irriconoscibile, hanno incrinato il rapporto con i suoi sostenitori.
Purtroppo il capitano non ha più scuse. Deve tornare a splendere presto perché il tempo di attesa è quasi finito. Una volta era una certezza, oggi quasi un problema.
Hamsik rialzati, Napoli ha bisogno di te ora più che mai.
